Oratorio di Santa Caterina
L’edificio, in stile Romanico, venne eretto nel XIII Secolo quale chiesa parrocchiale del borgo.
La costruzione, dall’aspetto molto severo, è in pietra da taglio, a navata unica, con una cappella laterale. Al suo interno conserva numerosi anonimi affreschi cinquecenteschi.
I committenti furono i Cavalieri Gerosolimitani (dediti all’accoglienza di pellegrini e poveri) e l’edificio venne pertanto dedicato a San Giovanni Battista loro protettore.
Nel 1239 il capitano generale Fulcone Guercio, per ordine della Repubblica di Genova, cacciò da Cervo, e dall’Oratorio, i Cavalieri Gerosolimitani, per motivi di potere politico. In quella data l’Oratorio divenne chiesa urbana e poi parrocchiale. Nel XV secolo venne utilizzato anche come parlamento cittadino, e nel secolo XVII divenne parrocchia in sostituzione della chiesa di San Giorgio e San Nicola (1641), prima parrocchia di Cervo esterna alle sue mura.
L’Oratorio rimase parrocchia per poco più di un secolo.
Nel 1762, data post consacrazione della nuova chiesa di San Giovanni Battista, detta dei Corallini, divenne Oratorio intitolato a Santa Caterina d’Alessandria, sede dell’omonima Confraternita, arrivando con tale nome fino ai giorni nostri.
Sopra l’ingresso principale, domina dall’alto un grande affresco di San Giorgio che uccide il drago e la maestosità dell’opera contribuisce a rendere in tutto il suo severo splendore questa chiesa romanica, oggi sconsacrata e utilizzata come sala per mostre e concerti.